

Raccolta di immagini del seme di mais con diversi ingrandimenti
Descrizione presa da https://www.flickr.com/photos/146824358@N03/33762056788/in/album-72157679942049418/
The Bran is the outermost layer of the seed. It consists of a seed coat that is fused with the pericarp, which is made of several different layers. These layers are the epidermis, the mesocarp, a section of cross cells and a section of tube cells. These extra layers and the seed coat make up the Bran.
Past the Bran lies the outermost layer of the endosperm, a single layer of darkly staining cuboidal cells known as the Aleurone layer (foto3). The cells of the Aleurone layer are rich in protein and lipid inclusion bodies. The Aleurone layer functions in the synthesis of the enzyme α-amylase which is secreted during germination, and moves into the endosperm in order to begin breaking down starch into maltose and glucose.
The endosperm is the bulk of the seed. It serves mostly to store starch as a fuel reserve for the seed during germination, and has been known to store proteins. The Endosperm is split between two types of cells, horny endosperm and floury endosperm. Horny endosperm is more abundant near the pericarp and cotyledon, and stains pink. Floury endosperm sits roughly in the middle, and stains blue. Floury endosperm cells are generally larger, and the starch granules are more likely to be spherical and less compact, compared to the horny endosperm, which is has polygonal and compact granules and smaller cells. Horny endosperm also generally has more granules than floury.
The Cotyledon is the outermost layer of the embryonic section. An alternative name for the Cotyledon is the scutellum. The Cotyledon is generally the “first leaf” of the plant, in that it ejects from the kernel and grows to the surface. It’s border with the endosperm is clearly marked by a distinct layer of palisade like epidermis. These elongated epithelial cells secrete hormones into the endosperm that activate the enzymatic digestion of starches. These starches are absorbed by the Cotyledon and transferred to the developing embryo. A well-defined vascular strand can be seen forming within the parenchyma cells of the cotyledon.
The Embryo, or germ consists of the coleoptile, plumule, radical, hypocotyl, and coleorhiza. The coleoptile begins with the northernmost tip of the embryo, and can be distinguished by its cuticle and palisade epidermis. It has typical leaf properties, likely because it functions as a protective sheath surrounding the shoot. Underneath the coleoptile is the plumule, or embryonic shoot, which is a section of rapidly dividing cells. The plumule bears the true “first leaves” of the plant. Below the plumule is the hypocotyl, which is a connecting structure between the plumule and radicle. It functions by helping to “push” the cotyledon out of the ground during development, and will eventually become part of the stem. The radicle is the curved structure beneath the hypocotyl, and will eventually turn into the primary roots of the plant. Just beneath the radicle are an inner dark staining root cap and outer pink staining coleorhiza that protect the root tip during germination.
Pericarpo
Endosperma a sinistra ed embrione a destra
Parete del pericarpo
Cellule dell’embrione nel Cotyledon
ingrandimento
Cellule dell’embrione del mais
L’articolo di seguito è da considerarsi obsoleto, appena ho tempo provvedo a aggiornarlo
Rawtherapee è il più potente sviluppatore di Raw che ho studiato (e ne ho provati molti) e offre un’incredibile serie di strumenti per una personalizzazione completa delle proprie fotografie al costo di 0€ contro altri prodotti che ne richiedono diverse centinaia. I menù sono molto ricchi e forse spaventano i meno audaci. In questo articolo vi presenterò brevemente i parametri da me scelti per lo sviluppo di astrofotografie.
Necessario è il mio profondo ringraziamento a Roger Clark che ha distribuito gratuitamente i suoi due software che utilizzo costantemente nelle mie esplorazioni e sopratutto i numerosissimi articoli che mi hanno permesso di avvicinarmi all’astrofotografia in maniera semplice e molto stimolante. L’intento di questo articolo è solo quello di aggiungere il mio personale sviluppo alle fotografie tramite rawtherapee.
Come detto, sviluppo le mie astrofotografie seguendo la procedura che si trova nel sito di ClarkVision con la differenza che utilizzo Rawtherapee (e da qualche tempo anche lui dimostrando che ottiene immagini migliori):
In questi diversi anni in cui pratico astrofotografie ho trovato i seguenti parametri essere quelli che mi permettono di ottenere la maggiore fedeltà cromatica, il maggior rapporto segnale rumore e di evitare problemi legati ai fenomeni di demosaicizzazione figura 5
Partiamo dal principio:
nella sezione demosaicizzazione ho trovato che il metodo migliore è RCD+VNG.
RCD (Ratio Corrected Demosaicing), come dice la rawpedia, fa un lavoro eccellente con i contorni rotondi, ad esempio le stelle in astrofotografia, mentre preserva lo stesso livello di dettaglio del metodo AMaZE. L’obiettivo dell’utilizzare RCD+VNG è avere meno artefatti nelle zone senza bordi (dove si utilizza il metodo VNG più morbido). Per le mie fotografie, il metodo con miglior rapporto segnale rumore (LMSSE), mi fa perdere le informazioni sul colore delle stelle sature.
Utilizzo un obiettivo APOcromatico e non ho notato nessun miglioramento applicando la correzione. Tuttavia provate ad abilitare la correzione, questo è l’unico metodo che corregge l’abberazione cromatica dinamicamente (in modo diverso da zona a zona).
Le soglie di Threshold per la rimozione dei dead pixel e dei hot pixel dipende da caso a caso. Rendete la Soglia in modo da togliere i difetti senza compromettere le stelle di minore magnitudine.
Dark Frame: Clark dice che le macchine nuove non hanno più problemi in questa direzione, purtroppo per me non è stato così. Ora cerco di ottenere almeno una 15ina di Dark Frame (acquisite immagini con il tappo della stessa durata, stessi iso, stesso obiettivo) li metto in una cartella e gli dico di utilizzare quello (la media) come Dark Frame. Questa funzione è stata automatizzata.
Flat Frame: Lo utilizzo per togliere la vignettatura. Ho seguito tutti i tutorial su rawpedia ma solo casualmente sono riuscito ad ottenere flat frame che non mi danno problemi. Condizione necessaria è fare una fotografia ad un oggetto completamente bianco (illuminato da luce solare?) con la stessa messa a fuoco delle stelle (non
serve precisissima ma mettetela ad infinito, non macro per intenderci) alla lente con davanti un panno bianco neutro (o una maglietta bianca di cotone). Esponete da -2 stop a +1 a passi di 1/3…e poi provate aggiungendo un po’ di sfuocamento (rawtherapee suggerisce 32). Iso circa 1600. Non ho ancora capito, ma se abbasso gli iso non funziona. Tra tutte le foto scattate scegliete quella che vi da una foto senza alcuna vignettatura (se poi dopo lo stacking ancora notate parte di essa provate a scegliere quella che vi sembrava sovracorreggesse).
Pannello demosaicizzazione per astrofotografie parte2
Obbligatoriamente su Luce Diurna / Daytime (per la mia macchina si hanno questi valori “personalizzato”). Questo vi permetterà di avere i colori delle stelle fedeli con quelli che vedete da un posto buio; che senso ha vedere tutte le stelle blu? Se vedete tutto giallo è perchè avete un problema di inquinamento luminoso (c’è rimedio ma NON attraverso il bilanciamento del bianco).
Quello che noi faremo è sottrarre l’inquinamento luminoso. Agendo sul bilanciamento del bianco andremo a raffreddare tutte le sfumature dalle meno luminose alle più agendo con fattori moltiplicativi. Sul sito di Clark sopracitato trovate abbastanza dettagli.
In alcuni scatti lo utilizzo per togliere un po’ di saturazione al canale verde. E’ una cosa completamente arbitraria, nessun senso scientifico (potrei dirvi che sto togliendo un po’ di saturazione che ho aggiunto con il pannello Esposizione, analizzato in dettaglio più avanti, al canale verde). Devo ancora studiare in questa direzione.
Qui cerchiamo di ridurre l’inquinamento luminoso allineando tutti i valori minimi del rosso, verde, blu. Per fare questo, vicino all’istogramma (RT versione > 4.5) c’è una freccia in su. Pigiatela finchè non arrivate ad avere l’istogramma circa a metà: ora siete in modalità logaritmica e potete apprezzare anche differenze minime.
Nella sezione RGB portate ad avere il minimo di tutti i canali allo stesso valore. (trucco: Ctrl+mouse avete più precisione e il cursore si muove più piano).
Applicate le correzioni ai canali R e G.
Utilizzo quelli neutri della mia Canon 5D senza usare la curva tono DCP che forse potrebbe far saturare le stelle. In questo modo ho uno sviluppo lineare. (Prendete con le pinze questo discorso che non son sicuro).
Non ho avuto ancora davvero modo di studiare quale sia il miglior compromesso dimensione file/spazio colore. Senza saper leggere ne scrivere scelgo di esportare nello spazio colore più vasto: ProPhoto. Rawpedia suggerisce di lasciare inalterato il valore ProPhoto come spazio di lavoro.
Pannello esposizione rawtherapee
Abilitare il recupero alte luci metodo propagazione di crominanza al massimo e al minimo la soglia; questo vi permetterà di recuperare i colori delle stelle all’interno del bruciato.
Aumento di poco la saturazione. Non ho trovato che agire qui sulle curve cambi qualcosa. Vi suggerirei di lasciarle stare.
Cercate di portare tutte le foto che volete usare per l’integrazione agli stessi valori nell’istogramma. Questo vi permetterà di avere efficaci stacking.
Rendete negativo il livello del nero se vi sembra che avete dei pixel con valore 0. Il valore 0 non va bene per lo stacking essendo figlio di un troncamento.
Se avete foto molto ferme suggerirei di non abilitare l’aggiunta di nitidezza. Altrimenti provate metodo RL in modo che le stelle si riducano di dimensione senza farle saturare al centro eccessivamente (tramite iterazione). Usate poi la soglia per non enfatizzare il rumore di luminanza presente nelle zone senza bordi, e poi i bordi.
Suggerisco invece di applicare comunque un po’ di riduzione di rumore cromatico, senza andare a dare fastidio ai luoghi più saturi: questo si può fare andando a simulare la mia curva.
Questo forse è il passaggio più delicato e complicato. Mi sono accorto che la mia lente ha un fringe viola marcato. Forse dovrei considerare di chiudedere il diaframma (devo fare studi in questo verso). Con questi parametri lo tolgo completamente. Cerco di rimuoverlo almeno dalle stelle di minore magnitudine, non avrebbe troppo senso avere una marea di stelle viola. Giocate con i parametri in modo da non avere aloni viola.
Qui togliamo le frequenze spaziali del colore che generano problemi quando stiamo inseguendo così bene che i difetti di mosaicizzazione diventano evidenti. Questi problemi si risolvono in fase di scatto attraverso il dithering, ma ho trovato che si riduce efficacemente con questi parametri.
Modificate tutte le foto in modo da avere le stesse intensità su tutti i canali aggiungo alla coda i singoli file e li esporto tutti a 16 bit in tiff nello spazio colore ProPhoto. Per poi caricare tutto su DSS
Questo è il mio metodo aggiornato a luglio 2019, ottimizzato per il mio setup Canon 5d mkiv + Leitz Telyt Apo 180 3.4 con e senza duplicatore 2x
Rawtherapee è un programma davvero degno di lode, abbinandolo ai due software e ai numerosi articoli di R. Clark permette di raggiungere a altissimi livelli.
note
* Gimp dalle ultime versioni permette di elaborare Tiff a 16bit