
Eclissi di Luna totale dalle Trevine. Simone Civita 2019
L’immagine dell’eclissi del 27 luglio 2018 è uno dei lavori di cui sono più orgoglioso. L’obiettivo era quello di riprovare ad ottenere uno scatto simile a quello di R.Clark raccogliendo anche la luce che la luna diffondeva sulla terra e la luce rossastra sugli alberi. La luce durante l’eclissi di luna è rossa in quanto è di questo colore la componente della luce solare che riesce ad attraversare meglio l’atmosfera terrestre. Attraversata l’atmosfera terrestre la luce residua rossastra colpisce la luna, che a sua volta la riflette ed illumina la terra con una luce veramente fioca che permette di vedere la via lattea distintamente.
Preparazione
L’organizzazione è iniziata un mesetto prima con la scelta del luogo da cui immortalare il momento.
Dai calcoli astronomici la luna, quella notte, sarebbe sorta già in penombra. Alle 20.20 sarebbe iniziata la fase in ombra e sarebbe durata circa un’ora e 45 minuti. Da quello che si legge in giro sarà la più lunga in assoluto per centinaia di anni dalla nostra posizione. Altro evento irripetibile (a meno di non vivere 25mila anni) un’eclissi con vicino il “pianeta rosso”.
La luna dalle Trevine si sarebbe trovata durante la fase massima molto bassa sull’orizzonte: da 12° a 20° sull’orizzonte. Questa poca altezza apparente ha escluso qualsiasi luogo sul mare o non sufficientemente aperto, che conoscevo bene, nel raggio di una 50ina di km da casa. Così, tra i posti papabili rimasti, c’erano la vetta del monte Penna (che nell’immagine finale si vede sulla destra) e la vetta del monte Zatta (che è quel massiccio che nell’immagine finale è in basso al centro).
La ricerca di un monte alto e che avesse un panorama interessante, compatibile con l’evento, mi ha portato a scegliere il gruppo delle Trevine. In particolare di quella terrazza, che si vede bene in questa foto invernale fatta dal Penna, dove finiscono i faggi.

Questo è uno dei miei luoghi preferiti. Le Trevine sono un antico fondale oceanico che nelle ere geologiche è e viene attraversato anche dall’alta via Carnigliese a mare. Da questo luogo si ha una vista splendida sulla parete rocciosa del Penna.
//foto della facciata
Organizzazione
Per riuscire nell’obiettivo ambizioso che mi ero prefissato mi sono dovuto organizzare in diversi modi.
- Per prima cosa ho realizzato una foto panoramica realizzata nei giorni precedenti andando ad esplorare quale fosse il posto migliore per l’inquadratura. Questo mi ha permesso di capire quanto sarebbe stata estesa la regione da riprendere e quindi capire quanto tempo dedicare a ciascuna parte del mosaico. In particoalre volevo riprendere il profilo del Penna (montagna sacra agli antichi liguri) e l’eclissi, la via lattea, e i 4 pianeti tutti su un’unica curva: da ovest Venere Giove Saturno e Marte.
- Attraverso Google Earth ho ottenuto le coordinate esatte da utilizzare in questo sito per ottenere il profilo delle montagne e vedere in quale punto la luna andasse nell’ombra terrestre. Ho esportato il panorama simulato e importato nello Stellarium
- Ho utilizzato lo Stellarium per organizzare i singoli frame che vanno a formare il mosaico. Questo è stato im passaggio chiave per sapere quanto tempo dedicare ad ogni singola porzione di cielo. Inoltre è stato fondamentale anche per la scelta della focale da utilizzare: è risultato che il mosaico doveva essere composto da 9 tessere con il 24 mm con tot minuti precisi per cambiare la posizione dell’inseguitore.
Per questo lavoro ho utilizzato l’ultima versione del mio inseguitore guidato da Arduino che insegue senza problemi a 24 mm. L’obiettivo utilizzato è il 24-70 Tamron 2.8 a 24 mm @f2.8.
Questi sono gli schemi che ho realizzato per lo studio. Li propongo perchè sono divertenti e carini 🙂 (la tenda è dove solitamente piazzo la tenda per la notte).

Il paesaggio simulato tramite il sito ed importato nello stellarium (un po’ a fish eye).


Dettaglio con il rettangolo che rappresenta i 24 mm utilizzati
Posizione degli astri alla fine dell’eclisse (a tutti gli orari è da aggiungere un’ora).
Realizzazione
Dopo l’organizzazione durata un mesetto il giorno dell’eclissi l’umidità sale e le nuvole coprono ampie zone del cielo. In particolare fallisce la mia idea di riprendere in una immagine Venere Giove Saturno Marte (vedi simulazione con stellarium). Ho aspettato che passasse un banco di nubi sopra il Penna (la montagna più a destra) ma Venere è tramontata tra le nubi.. L’inizio delle foto era alle 10 e qualcosa. Il crepuscolo astronomico non era ancora terminato e questo si evince dalla colorazione più bluastra del cielo in basso a destra (ovvero da dove sono partito ad acquisire l’immagine). Mentre, con una certa frenesia correvo tra un tassello e l’altro del mosaico con l’accortezza di non lasciar buchi, e di non muovere eccessivamente l’inseguitore in modo da non disallinearlo, mi godevo lo spettacolo che ho ancora vivido nei ricordi.
Solitamente nelle foto astronomiche le intensità di luce vengono stravolte e si vedono foto a vastissima gamma dinamica. In questo tipo di fotografie non è strano vedere la via lattea e la luna insieme. Durante l’eclisse totale, da un posto buio come quello in cui eravamo, la via lattea appariva distinta e magnifica (quasi come quella raccolta in questa immagine) contemporaneamente alla luna piena rossa. Uno spettacolo meraviglioso ed indimenticabile.
Come finalità dello sviluppo ho scelto di minimizzare l’estensione delle nuvole al costo di un peggiore rapporto segnale/rumore. Inoltre volevo ottenere una luminosità relativa tra gli oggetti il più simile possibile alla scena reale. Lo sfondo è leggermente mosso in quanto sono andati persi i frame del paesaggio e ho utilizzato quelli “inseguiti”. Questa imperfezione è praticamente impercettibile su stampe fino a 50×82, misura a cui propongo la stampa.
Sviluppo
Le fasi di sviluppo delle fotografie sono standard e consistono nello:
- Sviluppo dei raw tramite Rawtherapee.
- Allineamento delle singole immagini con Deep sky stacker. S
- tacking con il sigma-clipped average di R. Clark.
- Unione delle singole parti in un mosaico tramite Photoshop.
- Un po’ di contrasto aggiunto con Photoshop.
- Paesaggio allineato a mano e stacked con metodo media.
Un totale circa 200 MegaPixel e diversi Gb di file con un portatile economico ed adolescente (ma molto affidabile 🙂 ).
Il risultato è molto gradevole e per me è un ricordo importante che ho condiviso con persone speciali. Il luogo è meraviglioso e credo che un tale evento possa rendere giustizia alla magnificenza del tutto.
