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Assedio alla costellazione dell’Auriga

Nel 2018, in occasione del passaggio della cometa Giacobini-Zinner all’interno della costellazione dell’Auriga, ho deciso all’ultimo di partire anch’io per andare ad acciuffare un po’ di fotoni.

Partii tardi verso le 22.00. Arrivai in un’ora e mezza al passo del chiodo e mi sono incamminato velocemente con la strumentazione sulle spalle, la torcia intorno al collo, l’astroinseguitore in braccio.Il sentiero che avevo scelto per arrivare alla vetta consisteva nel passare attraverso “la Nave” per salire poi dalla ferrata fino alla vetta. Mi prese un po’ di scoraggiamento quando la Nave era piena di umidità in una nebbiolina sottile preannunciando una sconfitta in partenza. C’era un filo di luce lunare che mi permetteva di avanzare spedito nell’oscurità della foresta autunnale. Durante la ferrata ogni umidità residua veniva spazzata dalla tramontana, e il nuovo pensiero era l’affrontare la ripida salita tra i sassi senza una mano occupata dall’astroinseguitore. Arrivato sulla cima mi sono sbrigato a montare il tutto. La costellazione era a nordest e mi misi dietro alla cappelletta al riparo dalla tramontana.

Centrato il polo con l’involucro esterno di una biro, attaccato l’arduino, ho cominciato a fare gli primi scatti nel cercare la messa a fuoco corretta e il puntamento polare migliore. Fui abbastanza fortunato che dopo una mezz’oretta riuscii sufficientemente nell’impresa. Mi ricordo che dormii all’addiaccio a fianco al cavalletto, al suono del vento dei clackclak precisi costanti e rassicuranti della reflex (usavo l’intervallometro interno) e si sentiva leggemernete la ruota demultiplicatrice che girava lenta e che ogni tanto faceva più fatica. Un suono che, dopo tanti notti così, saprei riconoscere tra mille altri cigolii. A volte l’inseguitore, a causa del mio cattivo bilanciamento, non riusciva a seguire e si bloccava dopo un paio di giri. Quella notte però tutto andrò tranquillo e ogni ora di acquisizione mi svegliavo per controllare che tutto era al suo corretto funzionamento. Feci un bel po’ di scatti da 20 o 30 secondi l’uno. Credo di averne buttato via solo uno ogni tre circa. Ero contento e quando ha iniziato ad albeggiare ero piuttosto stanco e dormii all’ombra. Rimasi in vetta fino a scaldarmi le ossa e poi scesi.

Avevo il Tamron 24/70 2.8 a 70:

L'auriga e la cometa Giacobini zinner

Studiando e lavorando sulla fotografia mi sono innamorato della ricchezza cromatica delle stelle di questa regione che nella notte apparivano come che gemme luminosissime (se paragonate alle altre) incastonate nel cielo. L’obiettivo che mi ero prefissato era di riportare il più fedelmente possibile i colore delle stelle. Dei colori del cielo ne ho già parlato in questo articolo

Secondo assalto

Un anno dopo. alla fine del 2019, ho deciso di riesplorare quella zona di cielo che raggiunge lo zenit durante i mesi invernali. Questa volta con una montatura motorizzata e un obiettivo di gran lunga superiore. Inoltre ero molto più comodo essendo nel mio luogo più caro, con un letto freddo, ma comodo, a pochi metri. Nel frattempo mi era stato regalato un astroinseguitore industriale da mio padre e un po’ di esperienza in più. Mi sono spinto fino a 200 mm con due minuti di esposizione e dopo un paio di ore di acquisizione sono arrivato a questo risultato.

Nebulose al centro dell’Auriga

In particolare qui è evidenziata la nebulosità al cuore della costellazione dell’Auriga. Si possono apprezzare le diverse tonalità di blu e arancio. Ho scelto di dare un aspetto tenue al cielo in modo da risaltare le piccole sfumatura della polvere cosmica.

La tecnica è modesta sopratutto per la mia scarsa confidenza nello streaching spinto (che praticamente non ho mai effettuato prima) e ha grandi margini di miglioramento ma è di sicuro la fotografia di cielo profonda più avanzata che ho fatto finora. L’ho scattata la notte del 25 dicembre in mezzo all’Appenino con un buon cielo.

Dati tecnici: 18x110sec no guida Canon 5D4 Iso 2500 canon 70-200mm 2.8 L IS @200 F3.2

Se avete altre curiosità potete chiedere qui sotto contattarmi direttamente qui: https://t.me/SimoneCivitaFellini

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