
Cartello lungo la via degli dei Bologna Firenze
Irrequieto ti brucia una febbre di andare e nel desiderio ritrovi la tua forza.
Catullo
Questo articolo sulla Via degli Dei è diviso in 3 parti:
- Una piccola guida che può essere un sunto di tutte le informazioni che non abbiamo trovato o che non abbiamo compreso delle guide serie: un qualcosa che potrebbe venire utile a tutti i futuri viandanti
- Un portfolio fotografico della Via degli Dei percorsa agli inizi d’agosto del 2014
- Un racconto che è semplicemente il mio personale ricordo di quest’avventura. (Non pensato affatto per la pubblicazione)
Tutto ciò che è bene sapere e che noi non sapevamo del tutto
sulla via degli Dei
La via degli Dei è un percorso che non presenta nessuna difficoltà tecnica rilevante: non si è mai superata la difficoltà E se per quasi un km di EE dopo il passo della Futa. Su internet e su altre guide c’è scritto che il percorso non è altro che “due passi..una mangiata…due passi…una mangiata”. Probabilmente potrebbe esserlo stato per persone mediamente allenate, non alla prima esperienza e con un briciolo di senno in più. Se volete evitare di sbagliare dove lo abbiamo già fatto noi qui di seguito c’è tutto quello che sento di raccomandarvi: per qualcuno può essere scontato ma per noi 3 avventurieri NON lo è stato! Il sentiero è lungo circa 130 km.
Ci sono diversi approcci per quest’avventura: alloggiare in b&b e mangiare in ristoranti od osterie, campeggi e tratti in autobus, oppure zaino e tenda.
Noi abbiamo scelto il più avventuroso: autosufficienti nel dormire e nel mangiare, facevamo rifornimento nei centri abitati per il mangiare e ci accampavamo in posti più o meno remoti, preferibilmente vicino ad una sorgente. Per cucinare non ci siamo portati neppure il fornelletto, ma abbiamo sempre acceso un piccolo fuoco (con tutti le difficoltà che esso comportava). Questi suggerimenti sono per voi, o avventurieri in cerca di un’esperienza unica!
QUI TROVATE LA traccia GPX DELLA VIA DEGLI DEI DA BOLOGNA A FIESOLE da wikiloc
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-degli-dei-percoso-completo-da-bologna-a-fiesole-1650100
(per arrivare a Firenze a piedi, cosa che vi straconsiglio per avere un’esperienza completa, ci si mette ancora un’oretta buona ma camminare con i bastoni di legno e con gli zaini strabordanti tra i turisti non ha prezzo!) Consiglio le seguenti tappe se potete metterci 5 giorni e mezzo:
- intorno a Nova Arbora
- baita degli alpini Monzuno
- nei boschi sul monte di Fo
- vicino a Gabbiano nel Mugello
- e nei magnifici prati prima di Vetta le croci
Il racconto fotografico più in basso documentano tutti questi splendidi posti.
Preparazione fisica e tempistiche
Per fare il cammino se non si hanno problemi di tempo non è necessaria una preparazione fisica importante. Io che non ero per niente allenato (un anno di sedentarietà dovuto all’università) ho percorso tutto il cammino in 5 giorni e mezzo. Saremmo riusciti a percorrerlo in 5 se non ci fossimo mai persi, ma questa è un’altra storia… Il dolore ai piedi dovuto alle scarpe era molto maggiore rispetto ai dolori muscolari che sono spariti al terzo giorno di cammino (facendo stretching ad ogni pausa).
Le calzature

Le calzature giuste per la via degli Dei sono delle buone scarpe da ginnastica morbide sulla pianta che abbiate già usato almeno per un mese! La strada che vi aspetta è ghiaia, terra battuta, asfalto. Una seconda calzatura impermeabile potrebbe essere un peso giustificato.
Noi abbiamo usato scarpe da trekking più o meno duro risultato:
- Uno di noi aveva delle scarpe del padre = una coltivazione di vesciche e sofferenza per il 90% del viaggio;
- le mie scarpe hanno una suola molto rigida e dura (le uso per andare sulle Alpi): nei boschi e sulla terra battuta andavo da favola, pativo poco sulle strade bianche, l’asfalto mi ha distrutto. Per soffrire meno ho usato “la doppia coperta” doppio strato di calze.
- l’ultimo compagno aveva uno scarponcino molto vecchio ed usurato, come seconda calzatura ha portato un sandalo di media fattura: ha abbandonato al secondo giorno lo scarponcino per un setup calzettone di lana spesso+sandalo. Non l’ha mollato fino a Firenze. Al terzo giorno si è fatto male alla caviglia, con medicazione e un’imbottitura (ricavata dallo stuoino) posizionata sotto al tallone è riuscito ad arrivare fino a Firenze senza nessun altro problema.
Io, tornassi indietro, porterei solo scarpe da ginnastica.
Cosa mettere nello zaino

Noi eravamo un gruppo di tre ragazzi 21enni questo è quello che abbiamo portato
- 2 tende da 3.2 kg in 3
- materiale fotografico (Canon 5D, Sigma 12-24 II, Canon 35 mm F2, Canon 55-200 è un obiettivo leggero e vecchiotto,borsa) 3.5 kg
- marassa (non so se è il termine italiano, un’accetta con la punta ricurve per fare la legna e per aprirci varchi nelle razze) 0.6 kg
- corda spessa (pesante ed inutile, indispensabile secondo il portatore)
- spago di canapa (molto utile: ci abbiamo riparato uno zaino! e steso i panni)
- prima calzatura: scarponi da montagna
- seconda calzatura: infradito, ciabatte, sandali
- vestiti mediamente a testa (3 magliette, camicia, 4 calzini di cotone, calzettone di lana spesso, mutande, camicia)
- sapone per lavare i panni
- asciugamano
- torcia frontale (5 € decathlon)
- cibo (salame formaggio pane sempre disponibili) (pasta 500 g a pasto) (scatolette di tonno e ragù per una sera)
- biscotti, fette biscottate, frutta secca, marmellata o miele della nostra terra in vasetti di plastica
- cerotti vari per prevenire le vesciche e poi quelli da vesciche (portare almeno una benda, e quelle per le distorsioni)
- ago e filo per bucare le vesciche!
- coltello ed accendini
- pentola d’alluminio (4 € mercato) per cucinare
- bottiglie d’acqua da 2l
- sacchetti di plastica
- cerata o kway+coprizaino
- chitarra con annesso canzoniere homemade
- carta igenica
- Sacco a pelo
- stuoino

Il tutto equivale ad uno zaino che varia dai 12 ai 15 kg. Si dice che il pellegrino debba portare al massimo il 10% del suo peso per fare lunghe tratte. Io peso 50 kg e ho fatto tutto il tragitto con almeno 14 kg di zaino sulle spalle.
Che tipo di zaino?
Lo zaino deve essere buono. Suggerisco di investire in zaini e calzature buone. Ho trovato che il mio zaino dell’Invicta 65 Lt Ranger inizio anni 90 di mio padre si trova usato 2 volte per neppure 50 euro. La qualità di costruzione dello zaino è altissima ed è al pari di zaini odierni da 250 euro.
Da quanti litri deve essere lo zaino?
Il mio era da 65 Lt. tuttavia avevo lo zaino interno occupato 1/3 dalla macchina fotografica per 1/3 da un sacco a pelo di piuma da 1/3 cibo e vestiti. Devo ancora trovare una soluzione pratica per la macchina fotografica e comprarmi un sacco a pelo più portatile (o pensare davvero alla soluzione piccola coperta + sacco letto per l’estate). Secondo me comunque uno zaino da 65 litri è giusto per un viaggio del genere. Se è più grosso può essere più comodo portarlo. Se è più piccolo provate a riempirlo: se è a tappo può essere fastidioso averlo addosso per tutti questi km e darvi fastidio.
Il cibo
Cosa comprare e dove
Una piccola scorta di:
- salume
- formaggi
- pane
- marmellate in contenitori di plastica
- miele in contenitori di plastica
- Frutta secca (mandorle, frutta essiccata, noccioline)
- fette biscottate (in assenza di pane)
- Frutta fresca (non farne scorta ma comprarla e consumarla per alleggerire il peso dello zaino)
- Pasta (per quando c’è abbondanza d’acqua!)
- condimento per pasta (tonno)
- bustine di thè
Ogni centro abitato che si incontra possiede almeno un alimentari.
A seconda della stagione si trovano dei frutti lungo il percorso: ad agosto sopratutto vicino a Bologna si trovano susine prugne, more ovunque, pesche nel Mugello.
Il fuoco per cucinare

Noi abbiamo fatto la scelta folle di non portarci il fornelletto (ma di portarci 3,5 kg di materiale fotografico). Consiglio, se non siete più che abili con il fuoco (dovrete combattere contro l’umidità) di portarvi un fornelletto. Gas o benzina? non saprei. Tuttavia abbiamo trovato 2 posti splendidi attrezzati lungo la via per fare fuoco/grigliata (averli saputi prima ci preparavamo una bella bistecca!!):
- La baita degli alpini di Monzuno (non c’è acqua potabile!!! fate scorta in paese per la sera! c’è acqua non potabile per lavarsi e lavare i panni!) (qui consiglio la tappa per la seconda notte se si parte da Bologna centro).
- Dopo pian della Balestra, dopo la pineta, dopo il confine Emilia Toscana, si apriranno davanti a voi dei prati bellissimi. Seguendo il sentiero, appena sulla sinistra sotto gli alberi ci sono delle tavolate, una sorgente d’acqua buona e tutto attrezzato per una bella grigliata/carne sulla ciappa, pasta etc. (alcuni, data la bellezza del posto, si sono fermati qui a dormire, noi abbiamo proseguito)
Noi abbiamo acceso un fuoco anche nei boschi prima della Futa (un paio d’ore dal posto sopradescritto). Tuttavia è stato molto arduo accendere il fuoco essendo il bosco umidissimo già un’ora prima del tramonto (abbiamo sostato alla sorgente delle Banditacce – quella con il cartello con scritto AQUA). Ci siamo aiutati con un cerino preso alla chiesa della Madonna dei Fornelli.

La marassa non è strettamente necessaria per far scorta di legna ma aiuta ad impadronirsi dei rami più secchi e grossi (considerare il peso di 500 grammi).
Se accendete un fuoco ricordate di costruire sempre molto bene il cerchio di fuoco e siate sicuri di avere molta acqua per spegnerlo (fatelo dove avete una sorgente vicino!).
Per fare una pasta vi consiglio di comprare pentole di alluminio al mercato con coperchio anch’esso in alluminio (vi servirà da scolapasta). Rispetto alle gavette costano moooolto meno (4 € vs 30 40 €) funzionano allo stesso modo e sono leggerissime. Alla fine della prima cena la pentola sarà nero pece (armatevi di sacchetto per non macchiare lo zaino). Ricordate che per fare una pasta servirà il sale grosso e almeno un lt d’acqua (sorgente vicino).
L’acqua
L’acqua è stata un problema solo in una occasione. Ricordate di non essere timidi a chiedere acqua alle case del posto! “l’acqua non si nega neppure agli assassini” (citazione di una guardia forestale incontrata lungo il percorso). Dal passo della futa (cimitero tedesco) non abbiamo trovato acqua fino alla pieve di Montepoli! (al passo dell’osteria bruciata è indicata una sorgente ma l’indicazione punta ad un’ammasso di rovi e razze). Sono parecchie ore di strada. Siate certi di avere almeno 2 litri a testa.
L’acqua che abbiamo trovato a Bivigliano non era molto buona: risultava appena sufficiente il giorno stesso, imbevibile il giorno successivo.
Costo
Il costo di tutta l’avventura è davvero minimo (se state a casa probabilmente spendete di più!). Se si posseggono zaino e scarpa il prezzo delle cibarie al supermercato non supera i 50 euro a testa (ma mangereste anche a casa…). Costano molto i cerotti per le vesciche 6 euro 3 cerotti: motivo in più per aumentare la prevenzione! Appena avvertite un arrossamento nel piede applicate subito un cerotto normale in modo che non venga più stressata quella zona cutanea! Se volete concedervi una birra ad ogni pausa in un centro abitato non dovrete aumentare di tanto il vostro budget. E’ una vacanza caratterizzata dal rapporto intensità/prezzo che tende a infinito.